lunedì 29 luglio 2013

Caldo che fobia: meglio pedalare in compagnia (seconda parte)

(seconda parte)



Il rientro è stato meno traumatico del previsto, probabilmente grazie anche alla roccia di liquirizia succhiata dopo il caffè, coadiuvata dagli svariati bicchierini di vinello che l’hanno preceduta.
Chiacchierando amabilmente, chi a tono normale (i compari), chi tra un boccheggio e l’altro (io), siamo rientrati in città. Il momento di cedimento avuto a metà percorso l’ho superato con eroismo quando la dolce metà mi si è affiancata, paonazza e sfinita, supplicandomi di lasciarla agganciarsi a me. In un secondo ho recuperato tutto lo sprint: come non approfittare del suo cedimento fisico per umiliarlo e rinfacciargli la mia superiorità sportiva, alimentata da una palese superiorità di carattere e determinazione?! Disperato, in cambio di un po’ di comprensione e tolleranza, ha promesso di lasciarmi ingozzare di gelato all’arrivo (ho una smoderata passione per i dolci). Detto fatto: Frank supersprint, ho svolazzato per gli ultimi chilometri con il corpo morto della dolce metà appresso.
Saluti a tutti, siamo corsi a mettere giù la bici di mammà e ci siamo fiondati in gelateria. L’avventura è finita tra leccate di cioccolato, crema di mandorle e gianduia bianco… sì, è esatto… ben tre, e non uno di meno, meritatissimi gusti. D’altronde, chi sarebbe stato in grado di scartare uno di loro?
Fatte fuori 300 calorie in attività fisica ho badato di re-ingerirne 4.000 in attività godereccia!!

1 commento:

  1. Un degno finale direi! Certo farsi tutta quella strada sotto il sole... Ma stiamo a scherziamo?! Bel coraggio! xD

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