La magia del movimento
In vacanza divento una trottola, sempre a caccia di sensazioni,
scorci, profumi e sapori ancora sconosciuti al mio corpo.
Giro piazze, divoro strade, esploro borghi e assaporo culture in grande
libertà.
20 kg di zaino in
spalla
Ricordo ancora il primo viaggio che mi ha aperto il mondo. Terminate le superiori, ancora freschi di esame di
stato, siamo partiti in sei con due tende e un biglietto interrail alla volta
dell’Europa. Due ragazze e quattro
ragazzi. Molti di noi non sapevano ancora che ne sarebbe stato della loro vita
al rientro. Nessuno è stato folgorato da un’illuminazione durante il percorso.
Ma non importa, perchè ci siamo concentrati sul presente. Su quello che vivevamo e provavamo. Tanti
sono stati gli spunti di crescita.
Cosa abbiamo imparato?
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Che non basta essere amici per convivere felicemente
4 settimane
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Che ognuno ha il diritto di esprimere la propria opinione. Ma non è detto che venga presa in considerazione.
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Che le birre in Belgio sono deliziose e i
cioccolatini orgasmici
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Che i treni all’estero sono un po’ più puliti e
un po’ più puntuali
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Che una città come Amsterdam può dividere le
coscienze
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Che con la fiducia si ottiene di più. E anche con le regole
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Che le donne devono lottare per la parità (dove
sta scritto che noi mangiamo come uccellini? Se si divide il costo della spesa
per sei, si divide anche il cibo per sei. Il mio zaino non pesa mica di meno).
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Che bisogna legare bene il sacco a pelo allo
zaino. Perderlo vuol dire dormire male. Dormire male vuol dire viaggiare male (parlo
con cognizione di causa, purtroppo)
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Che dissetarsi dalle fontanelle pubbliche non è
sempre salutare (3 settimane di letto in compagnia di un'infezione senza nome)
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Che le
esperienze importanti legano (dopo 10 anni, sono in contatto con tutti i miei
compagni d’avventura. Chi più chi meno)
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Che una volta che si è amato un posto, lo si
porta nel cuore per la vita
Finalmente me ne vado anche io.
Chissà cosa imparerò questa volta.
A settembre
Photo credit: D. Sharon Pruitt
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